Parashat Achare Mot – Kedoshim – Pratiche da non sbrigare
Nel mezzo della descrizione delle molte mitzvot elencate nella Parashà di Achare Mot, la Torà sembra prendersi una pausa. D-o dice a Moshè: “Parla ai figli di Yisrael e di’ loro: Io sono D-o, il vostro D-o…Non imitate le pratiche dell’Egitto, dove avete abitato, e non imitate le pratiche di Canaan, dove vi conduco” [Vayikra…
Parashat Tazria Metzorà – A fior di pelle
La Parashà di questa settimana tratta principalmente del fenomeno del “nèga tzara’at”, una malattia fisica della pelle che esprime un male spirituale. Il Sefer Yetzirà (2:7) afferma che non c’è nulla di più grande dell’”oneg” (delizia) e nulla di più piccolo del “nèga”. Come dobbiamo interpretare questa enigmatica affermazione? Come prima cosa c’è da notare…
Parashat Shemini – Ruminare il passato, zoccoli divisi per il futuro
All’inizio della Parashà di Shemini leggiamo. “Vayehì bayom hashemini (E fu l’ottavo giorno) [Vayikra 9:1]“. Rashi spiega che quello a cui si riferisce la Torà era l’ottavo giorno della consacrazione del Mishkan. Mentre durante ciascuno dei primi sette giorni, Moshè costruiva e poi smontava il Mishkan per prendere familiarità con esso, in questo giorno il…
Parashat Pekudè – In generale e in particolare
Nella Parashà di Pekudè leggiamo: “E tutto il lavoro del Mishkan fu completato, e i figli d’Israele fecero tutto ciò che Hashem aveva comandato loro, così fecero.” (Shemot 39:32). Perché la Torà ci deve dire che il popolo ebraico fece tutto ciò che D-o aveva comandato loro di fare? E perché il versetto si ripete,…
Parashat Vayakhel – Basta o avanza?
In un versetto della Parashà di Vayakhel sembra esserci un’incoerenza interna (Shemot 36:7) sulla quale diversi commentatori discutono. La Torà afferma simultaneamente che il lavoro comunitario e le donazioni per il Mishkan (Tabernacolo) erano sufficienti, il che sembrerebbe implicare che fosse esattamente sufficiente, e che rimanevano degli avanzi. Come si possono risolvere queste due affermazioni…
Parashat Tetzawe – Vestirsi come D-o comanda
La Parashà di questa settimana, Parashat Tetzawè, è principalmente incentrata sui dettagli degli abiti indossati dal Kohen Gadol, il Sommo Sacerdote, nel Tempio. Si trattava di abiti preziosi, pensati per simboleggiare lo status rispettato del Kohen e il fatto che era stato scelto per servire la nazione e compiere i sacrifici per conto del popolo.…
Parashat Terumà – Piantare l’albero del futuro
Una delle peculiarità e dei requisiti di base per qualsiasi progetto edilizio di successo è la qualità delle materie prime. Un edificio sarà solido esattamente quanto i materiali utilizzati per costruirlo, sebbene fondamenta stabili, progetti studiati ponderati e approfonditi e artigiani capaci siano altri componenti necessari e fondamentali per ottenere una struttura solida. La costruzione…
Parashat Mishpatim – Che cosa vuoi fare da grande?
Cosa vuoi fare da grande?” Questa era una volta la domanda standard che gli adulti rivolgevano ad ogni bambino dell’età di otto o nove anni quando si cercava di conversare con loro. In qualche modo, ogni bambino forniva una risposta, che variava dal voler diventare un “pompiere” un “calciatore” o, ad esempio, “infermiere”. Al giorno…
Parashat Yitro – La differenza tra “immorale” e “proibito”
Prima che il contenuto del Decalogo venga svelato c’è un versetto, che potremmo considerare forse un’introduzione: E l’Onnipotente pronunciò tutte queste cose, dicendo… (Shemot 20:1). C’è, in questo versetto, una parola in particolare che cattura la nostra attenzione. L’ultima parola nel versetto, leemor (“dicendo”), sembra una ripetizione inutile e quindi incomprensibile. Perché è necessario “dire”…
Parashat Beshallach – Troppo vicino, troppo facile
Non appena gli ebrei lasciano l’Egitto, si trovano di fronte a una deviazione ordinata direttamente da D-o. “E fu quando il faraone mandò fuori il popolo (“ha’am”), D-o non li condusse per la via del paese dei Filistei, ki karov hu (perché era vicino), perché D-o disse: “Poiché il popolo non ci ripensi dopo aver…